18 ottobre 2021

La parete di Narnia che era un armadio, l'inchiostro indelebile come certi ricordi e le relazioni inquiete

 "Ops... l'ho fatto di nuovo. 

Sono salita a quota 10, che non vuol dire nulla... 4 fatti solo quest'anno. Deve esserci nell'aria qualcosa che alimenta il mio bisogno di marcare ed essere marcata.

Una volta mi dicevano "devi scegliere con cura, sono per sempre", adesso gli stessi intonano la litania "tanto se ti scocci, puoi sempre farli togliere". 

Non ho mai fatto parte di questo secondo gruppo. Ho sempre sostenuto che fossero per sempre, perché, infondo per quanto disillusa, credo ancora che il per sempre sia possibile, che basta volerlo e che le paure si dominano e i silenzi si superano, così come le urla a un certo punto si plachino. 

Quando ho annunciato a mia madre che avrei passato il pomeriggio a farmi "sporcare", lei mi ha chiesto "ma non sarà troppo cosi? Perché ancora ?" Ho risposto, che ero una punk ribelle e che sentivo il bisogno di assecondare una parte di me che tengo da parte per pochi. Lei ha tirato su le spalle e mi ha guardata con quello sguardo che le ho visto fare innumerevoli volte davanti alle mie scelte, un misto di rassegnazione, punti di domande e incertezza. Mi sono chiesta molte volte, vedendole fare quella smorfia, se si fosse mai chiesta, in tutti questi anni, se fossi stata veramente sua figlia. 

22 marzo 2021

Vorrei essere tagliente come un eccomi / Un altro po' di niente

Ho scritto una trentina di parole, e cancellato tutto dopo pochi secondi. 

"Mancano 4 giorni al mio compleanno."

E' così che iniziava il pezzo. Ho tenuto questa frase perché mi piace. C'è della solennità in queste poche parole. Quattro giorni. Compleanno. Mancano. Sembra quasi l'inizio di un film natalizio, "Mancano 4 giorni al Natale" e sta per succedere di tutto.

Quando qualcuno leggerà queste parole, non saranno più quattro giorni a mancare, potrebbe addirittura essere già trascorso, ma questa è qualcosa di cui non preoccuparsi ora.

Sto ascoltando in loop una canzone che si intitola Stormy Weather. Non ho chiara la direzione che questo pezzo possa prendere, è molto che non scrivo, ma sento che ho qualcosa dentro e allora, tanto vale condividerlo. 


A quattro giorni dal mio compleanno mi domando se sono felice. Infondo, la felicità è la chimera per la quale mi batto ogni giorno. E' la ragione di ogni mia scelta. Se in qualunque istante mi chiedessero cosa desidero, la mia risposta sarebbe - "Essere felice" - E' cosi semplice, non è una questione di amore, di famiglia, di soldi, di vita vista mare o di lavoro dei sogni. Essere felice è così completo da essere disarmante. Pensateci. Personalmente non ricerco la persona o la situazione o la condizione che possano rendermi felice, non sono così arrogante da pensare che io possa sapere chi o cosa possa mettermi in questo stato di grazia, ma mi affido completamente all'universo e quello che chiedo è semplicemente essere felice e non importa come questo possa realizzarsi.

15 ottobre 2020

« No, ma ci sto provando » disse la bella lavanderina

Yeah I tried to get it off my mind 
to leave it all behind 
don't wanna make it worst 
I'm gonna make it work*

Pochi versi di una canzone che fino a qualche giorno fa non conoscevo. E che in realtà adesso sto consumando fino ad odiarla e allo stesso tempo non riesco a farne a meno.

La determinazione in queste poche parole è disarmante come solo alcuni sentimenti sanno esserlo... 

Ci abbiamo provato tutte, tutti. A lasciare qualcosa dietro di noi, a fare del nostro meglio per non rovinare tutto ma soprattutto affinché le cose funzionassero. Ma non mentiamoci, c'è sempre qualcosa che va storto, che non governiamo, che alla fine si infrange contro le nostre convinzioni e distrugge il castello da sogno che abbiamo costruito.



L'ultima volta che ci ho provato non la ricordo, forse perché ci provo troppo spesso, forse perché mi illudo che dare una chance sia sempre un'ottima idea o stupidamente credo che dare una chance ad un altro, sia fondamentalmente dare una chance a noi stessi. E non funziona proprio così. 

06 ottobre 2020

Un essere infinito imprigionato in una piccola scatola

 I pensieri scorrono velocissimi, come se dotati ognuno di vita propria, si accavallano gli uni agli altri alimentando inanimate nuvole di fumo.

Il tema del momento non è dei miei preferiti, tutti a preoccuparsi di scadenze non proprie. Tutti a ripetere che "è tardi!" come se fossero posseduti dal Bianconiglio. Le loro parole corrono frenetiche come i miei pensieri e grazie a Dio le sento a fatica, lontane, come se si perdessero nell'etere.

Eppure qualcuna inciampa nelle mie nuvole di fumo e qualcosa di simile a una strana tristezza tinge il cielo sulla mia testa, cosi sono costretta a riesumare una o più di quelle abitudini capaci di mettere spazio fra me e tutto il resto. 

Faccio respiri lunghi, prendo delle piccole pause, approfitto del cioccolato che non dovrei. Isolo pensieri e parole.

Non ci sei.



11 settembre 2020

Toujours un mais

Non ero mai stata a Parigi prima di quel viaggio di lavoro nel 2014. Ci sono stata meno di 48 ore, un classico delle trasferte di quegli anni.

Ricordo che siamo stati ricevuti in un ufficio sugli Champs Elysee, a pochi passi de l'Arc de Triomphe. Grandi finestre che davano sui tetti e sulle terrazze circostanti. L'albergo dove dormivamo era in una stradina vicina, ovviamente la mia camera era una piccola mansarda con microscopica finestra, bagno senza bidet (assente immancabile) e un letto alla francese. Ricordo che nella pausa tra la riunione e la cena, mi precipitai a piedi a vedere la Torre Eiffel. Impiegai un tempo lunghissimo per raggiungerla, e non perché fosse particolarmente distante, ma semplicemente perché cercavo di riempire al meglio i miei occhi affamati. Scattai una foto a mio dire bellissima con un vecchio samsung. 

Ancora oggi, guardandola credo sia una delle migliori che abbia mai fatto ...


In quel momento, non avrei mai potuto immaginare che di li a qualche anno sarei passata per Parigi un giorno a settimana. In quel momento, non avrei potuto immaginare che di li a qualche mese sarei stata in una condizione di viaggio perenne ... Istanbul, Copenaghen, New York, Dakar, Tel Aviv, senza contare le città italiane in cui scappavo per vedere la mia famiglia o le mie amiche.